Le Tillandsia, con le loro 700 specie diffuse principalmente in centro e sud America, rappresentano le piante epifite più collezionate e apprezzate di sempre. Anche conosciute come Figlie dell’aria, non appartengono alla famiglia delle orchidee (orchidaceae) ma fanno parte della famiglia delle Bromaeliaceae, sottofamiglia Tillandsioideae. Dal punto di vista della coltivazione, hanno moltissime affinità con le orchidee, sono epifite, si possono coltivare sulla zattera o addirittura senza supporto alcuno, non tollerano il vaso e i substrati ordinari. In natura colonizzano i rami degli alberi, crescono sui fili della luce, sui pali del telefono, sui tetti, nei deserti e nelle paludi. Le possibilità di adattamento che la natura offre sono innumerevoli e certe creature sanno sfruttarle nei modi più inconsueti. Tra le modalità di sussistenza più lontane da ciò che di abitudine si ritiene la norma, le Tillandsie ne hanno scelto una che potrebbe persino apparire fantastica: si nutrono di aria. Queste belle piante della famiglia delle Bromeliacee disdegnano la terra e scelgono di vivere liberamente dove capita, sui rami degli alberi, sui fili della luce, sulle rocce o sui muri e le ringhiere delle case. Una tale indipendenza deriva dalla peculiarità della loro forma di nutrizione comune a tutte le epifite.
COLTIVAZIONE
Le Tillandsia vivono bene all’aria aperta, specialmente se appese all’ombra di un albero o legate a un pezzo di corteccia in una posizione protetta dal sole delle ore più calde. Il bisogno di luce solare diretta varia a seconda della specie: in generale possiamo dire che le Tillandsia amano una buona illuminazione durante tutto l’anno, con l’accortezza di ripararle dal sole diretto nelle ore più calde delle giornate estive. Nelle regioni del sud Italia con clima mite le Tillandsia possono restare all’esterno tutto l’anno. Le Tillandsia di adattano anche a vivere negli interni purché ci sia abbastanza luce e una buona ventilazione. Il sostegno su cui vengono appoggiate è indifferente. Le Tillandsia tenute all’aperto in giardini e terrazzi ricevono l’acqua della rugiada e della pioggia. Nei periodi in cui le precipitazioni sono abbondanti non hanno bisogno di cura alcuna, altrimenti è necessario bagnarle spruzzando le foglie con acqua due volte al giorno in estate quando le temperature sono elevate. Le Tillandsia mal sopportano la sovrabbondanza di acqua nel periodo invernale, per queste piante è preferibile far mancare l’acqua piuttosto che darla in eccesso. L’innaffiatura deve regolarsi in funzione del periodo dell’anno, dell’intensità della luce, dell’età e della morfologia della pianta. Deve essere abbondante in primavera e in estate e limitata in autunno e in inverno. Se la luce è poca e le temperature sono basse il bisogno di acqua è minore. In generale le piante con foglie filiformi vanno bagnate più spesso di quelle con foglie carnose.
CONCIMAZIONE
Le Tillandsia nonostante si adeguino a vivere in ambienti poveri, ricevono in natura l’apporto di sostanze nutritive essenziali per crescere e riprodursi, sostanze che possono venire a mancare quando allontanate dal loro habitat naturale. Per sopperire a queste carenze bisogna far ricorso ai fertilizzanti. Si può considerare ottimale una preparazione che contenga i tre elementi in parti uguali (per esempio 20-20-20) la dose consigliabile di fertilizzante è un grammo diluito in un litro d’acqua. Con questo preparato si vaporizzano le piante due volte al mese in primavera ed estate e una d’inverno.
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