Il Philodendron billietiae è una pianta esotica e attraente appartenente alla famiglia delle Araceae. È noto per le sue grandi foglie colorate e la sua abitudine di crescita unica.
Caratteristiche Morfologiche
Foglie: Le foglie di Philodendron billietiae sono particolarmente distintive. Sono grandi, lunghe e strette, con un colore verde brillante. Hanno una forma allungata con punte a forma di freccia e sono sostenute da lunghi piccioli di colore bruno-giallastro. Il billietia da adulto, con le condizioni ideali, presenterà foglie molto più lunghe che potranno addirittura superare i 50cm di lunghezza.
Fusto: Il fusto è robusto e può svilupparsi sia in verticale che in orizzontale, a seconda del supporto fornito.
Habitat Originario
Il Philodendron billietiae è originario delle foreste tropicali dell'America Centrale e del Sud America. In queste regioni, cresce principalmente come epifita, aggrappandosi agli alberi, ma può anche essere trovato a terra nelle foreste ombreggiate e umide.
Cura Domestica
Luce: Preferisce una luce indiretta ma luminosa. Evitare l'esposizione diretta al sole che può scottare le foglie.
Annaffiatura: Lasciare asciugare il terreno tra un'annaffiatura e l'altra per evitare il marciume radicale.
Temperatura: Preferisce temperature comprese tra 18°C e 30°C. Evitare correnti d'aria fredda e cali di temperatura.
Concimazione: Durante la stagione di crescita, utilizzare un fertilizzante bilanciato per piante verdi ogni mese.
Potatura: Potare per controllare la dimensione e rimuovere eventuali foglie danneggiate o ingiallite.
Fornire un sostegno per la crescita rampicante, come un tutore ricoperto di muschio o una griglia, è essenziale per simulare il suo ambiente naturale e sostenere la crescita verticale. Assicurarsi che il vaso abbia un buon drenaggio per evitare problemi di radici.
Questo Philodendron dall’aspetto minimal è una piccola perla del mondo tropicale. Scoperto e classificato per la prima volta nel 1991 dal natralista olandese Joep Moonen in Guyana francece, il Philodendron Joepii è una pianta tropicale la cui caratteristica principale sono le splendide foglie trilobate, che si restringono nella parte mediana per poi riallargarsi e formare il terzo lobo in punta.
A causa di questa sua conformazione, Joep Moonen pensò inizialmente di trovarsi di fronte ad un esemplare non ben identificato che aveva subito danni da insetti o altri animali. Recandosi giorno dopo giorno presso quell’esemplare, notò però che anche le foglie nuove appena uscite presentavano quella forma, capendo così di essere di fronte ad una nuova strana specie.
Ama gli ambienti caldi ed umidi, richiede innaffiature regolari e mai troppo abbondanti; teme gli sbalzi di temperatura, che possono debilitarla gravemente, e ristagni idrici.
Il Platycerium è una particolare specie di Felce epifita, quindi non ha necessità di terra per crescere, un po’ come le Orchidee. In natura ha un comportamento davvero bizzarro ed è un tipico esempio di come la vita si sia evoluta sulla terra. In natura i Platycerium crescono infatti nelle biforcazioni dei grandi alberi delle foreste, grazie alla presenza di poco materiale organico. Le radici crescono da un rizoma da cui produce due tipi di foglie: quelle basali sterili leggermente spugnose e a forma di scudo, che hanno il compito di conservare umidità e proteggere il rizoma e quelle fertili che assumono forme particolari, che ricordano le corna del cervo. Sono foglie molto grandi, appariscenti e di colore verde scuro e con aspetto opaco, determinato dalla presenza di una leggera presenza di peluria sulle foglie simile alla buccia della pesca.
Coltivare il Platycerium: temperatura e luminosità
L’ambiente ideale per il Platycerium è il nostro appartamento: la temperatura ideale è intorno ai 20°C e non tollera il freddo sotto i 12°C. Un po’ come tutte le Felci, che crescono nel sottobosco, non richiede neanche molta luminosità: è quindi una pianta perfetta per quegli angoli della casa poco baciati dal sole. Naturalmente in un luogo luminoso dà il meglio di sé e la peluria che ricopre le foglie le protegge dai raggi solari diretti.
In estate possiamo spostarla all’esterno, meglio in una posizione ombreggiata specialmente in zone soleggiate e afose.
Come rinvasare e concimare il Platycerium
Non richiede vasi particolarmente grandi: meglio un contenitore ampio e non molto profondo. I Platycerium spesso vengono utilizzati come piante ricadenti, in vasi appesi.
La vera difficoltà sarà bilanciare l’inconsistente apparato radicale con le grandi e pesanti fronde. Per evitare che un colpo di vento faccia uscire la pianta dal vaso, specialmente se si tratta di vasi appesi. In alcuni casi è necessario fissare la pianta al vaso con corde o fascette per evitarne il ribaltamento.
Per il substrato utilizziamo soltanto terriccio per orchidee, cioè per piante epifite.
Per la concimazione vi suggeriamo di utilizzare un concime liquido per piante verdi, da diluire nell’acqua dell’irrigazione ogni 15 giorni da marzo a settembre.
Come irrigare il Platycerium
In natura cresce nelle foreste tropicali e quindi ama i posti umidi e freschi. L’irrigazione è quindi importante e il terriccio deve risultare sempre inumidito. La pianta riesce a sopravvivere a periodi di siccità, ma le foglie tendono a richiudersi su sé stesse per conservare l’umidità.
Anche le foglie vanno vaporizzate, un po’ come si fa per le Orchidee. Sicuramente durante le giornate più afose dell’estate e poi quando utilizziamo in casa il riscaldamento o il condizionamento.